La Franciacorta |
Ci sono varie ipotesi sull'origine del nome "Franciacorta" ma la piu' accreditata è quella che lo fa risalire ai monaci Cliuniacensi, costola riformatrice dell'Ordine Benedettino, che si stabilirono nella zona con alcuni importanti monasteri che, proprio per la loro rilevanza, vennero esentati dai dazi e quindi considerati "corti franche".
Due di questi possono ancor oggi essere identificati come tra i più importanti edifici religiosi del nord Italia: l'Abbazia Olivetana di San Nicola a Rodengo Saiano e il monastero di San Pietro in Lamosa a Provaglio d'Iseo.
L'ABBAZIA OLIVETANA di SAN NICOLA
I Monaci Cluniacensi edificarono questa abbazia intorno all'anno 1000 come punto di ristoro e alloggio per i pellegrini in viaggio per Roma. Nel XV secolo venne presa in carico dall'ordine benedettino Olivetano di Monte Oliveto maggiore di Siena per divulgare il messaggio di Cristo nella zona. In questo periodo vennero edificate importanti opere tra cui lo splendido chiostro e vi lavorarono i migliori esponenti dell'arte bresciana, Foppa, Romanino, Moretto, e vennero prodotti anche importanti manufatti lignei e in ceramica. Purtroppo, con l'arrivo di Napoleone, venne trasformata in un fattoria e inizio il suo lento declino. Ci volle la lungimiranza di Papa Paolo VI, nato a pochi chilometri da qui, per riportarla agli antichi splendori, riportando a viverci i monaci Olivetani (nel 1969) e stimolando il supporto degli organismi pubblici e di svariate organizzazioni volontarie.Il complesso monastico dopo gli accurati restauri, rivive oggi una rinnovata atmosfera di pace e spiritualità secondo le regole d'ospitalità dell'Ordine Benedettino, interrotta solo durante le numerose manifestazioni espositive, sociali e culturali ospitate nei porticati dei chiostri.
qui potete trovare uno splendido video che aiuta a conoscere meglio l'Abbazia.
IL MONASTERO di SAN PIETRO in LAMOSA
La storia del Monastero di San Pietro in Lamosa copre un intero millennio. All'inzio, intorno all'anno 1000 era solo una chiesetta che venne donata ai monaci Cluniacensi. Così rimase fino al XVI secolo, quando il Papa la affidò ad una congregazione locale che la utilizzò come chiesa parrocchiale di Provaglio d'Iseo. Alla fine del '700 venne acquistata da una nobile famiglia che edificò ulteriori ampliamenti per potervi abitare. Nel 1983 la chiesa, bisognosa di restauro, fu donata al comune di Provaglio che, nel 2002, con l'acquisto di ulteriori ambienti, ha dato una svolta decisiva verso il recupero di questo splendido complesso architettonico che, con accurate opere di restauro, è diventato un vivace centro di attività sociali. Solo la vista sulle torbiere del Sebino che si può godere dal sagrato della chiesa merita un viaggio.
Alcune belle immagini
Interno della Chiesa |
Il monastero visto dalle torbiere |
La chiesetta |
Il monastero dall'alto |
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